I colloqui psicologici principalmente a quanti soffrano di un disturbo psichico o per un sintomo specifico, ma a quanti si interroghino su di sé e percepiscano l’interesse per uno spazio di riflessione.

Siamo incompiuti, cresciamo e cambiamo. (C. G. Jung)

Lo psicologo prescrivendo cambiamenti della stile di vita o dispensando consigli, né indirizza verso filosofie o credenze religiose. Può talvolta suggerire esercizi o fornire informazioni, quando necessario, utile ed accettato.
L’obiettivo è piuttosto quello di aiutare, affiancandolo, la persona ad individuare autonomamente le proprie strade, le proprie scelte, nel rispetto dei propri valori.
Lo “psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socioeconomico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità.” (Codice Deontologico degli Psicologi italiani)
A volte sono gli eventi della vita che sollecitano l’esigenza di uno spazio di riflessione, intesa non come ragionamento, ma come occasione per osservarsi, ascoltarsi, riconoscersi, pensare a sé. Altre volte è il peso di un’attività lavorativa particolarmente delicata o coinvolgente che richiede uno spazio di ascolto e confronto.
I colloqui psicologici sono uno spazio di comprensione e crescita che può essere utile per affrontare i momenti difficili che normalmente accadono nella nostra vita. Chiunque può avere bisogno di un periodo, anche molto breve, di sostegno psicologico, di fronte ad eventi imprevisti, dolorosi o semplicemente intensi e sorprendenti. Chiedere aiuto è spesso un modo per utilizzare ed attivare al meglio le proprie risorse, con la collaborazione di un professionista competente.

È importante e salutare parlare di cose incomprensibili. (C. G. Jung)