La DanzaMovimentoTerapia (dmt) è una modalità di intervento sempre più diffusa in numerosi campi della salute e del benessere. Si declina in differenti modelli teorici e comprende moltissime modalità di applicazione; si rivolge a molteplici contesti, dalla psicopatologia alla disabilità, dalla formazione alla ricerca del benessere e alla crescita personale.

La dmt crea un setting nel quale il movimento, guidato o spontaneo, assume una valenza trasformativa.

La dmt, come disciplina, viene a definire un campo di interesse che comprende le potenzialità terapeutiche della danza, le sue radici artistiche, il processo creativo, il linguaggio non verbale, la relazione d’aiuto, la dimensione gruppale,… Non si definisce tanto in un insieme di specifiche tecniche, quanto in un approccio all’individuo e al gruppo.

In Italia sono rappresentati diversi modelli ed orientamenti di dmt, sostenuti dalle scuole di formazione, alcune delle quali condividono parte degli elementi di base. La fondamentale unità della disciplina è stata sottolineata in Italia dalla creazione nel 1997 dell’Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia (APID). [link a www.apid.it]

“La danza movimento terapia è una modalità specifica di trattamento di una pluralità di manifestazioni della patologia psichica, somatica e relazionale, ma anche una suggestiva possibilità di positiva ricerca del benessere e di evoluzione personale. “(dal sito www.apid.it)

La danza è accolta e stimolata come esperienza del piacere del movimento, come espressione creativa dotata di senso, come occasione di ascolto di sé, non come prestazione atletica o esibizione rivolta ad un pubblico.

La dmt promuove, sostiene e rafforza le componenti creative ed espressive necessarie alla vita umana.

La partecipazione a modalità e tecniche creative può divenire un momento importante nel processo di crescita ed individuazione.

Danzare in dmt diventa una metafora concreta del proprio processo di crescita.

La dmt favorisce la consapevolezza corporea, della postura, delle stereotipie, dei propri confini e limiti, ne permette la comprensione e mobilizzazione, aprendo la strada a nuovi modi di muoversi, di percepire.

La dmt può operare, infatti, sia sull’affinamento delle funzioni psicomotorie sia sul valore semantico e simbolico del movimento corporeo, sia sul piacere funzionale del movimento sia sull’identità.

Corpo, movimento e processo creativo connotano e differenziano nettamente la dmt da altre pratiche, in quanto non vengono semplicemente compresi nel processo terapeutico (educativo, riabilitativo, …), ma costituiscono il linguaggio, il codice espressivo di comunicazione nel setting.